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Succede solo a Bologna APS | I cinque luoghi famosi per la loro acustica
Abbiamo raccontato di musica, di canzoni e cantautori, ma le melodie passano anche dall’acustica e anche in questo caso Bologna offre tanti luoghi in cui ascoltare in maniera perfetta.
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Abbiamo raccontato di musica, di canzoni e cantautori, ma le melodie passano anche dall’acustica e anche in questo caso Bologna offre tanti luoghi in cui ascoltare in maniera perfetta.

I quattro cantoni del Podestà

È tra i famosi “sette segreti” di Bologna e una delle curiosità che attira l’attenzione dei turisti. In città c’è un luogo in cui giocare al “telefono senza fili”: è il voltone del Podestà. Qui, per effetto del vuoto creato dalla torre dell’Arengo situata proprio lì sopra, si crea un effetto sonoro unico. Basta scegliere uno dei quattro angoli del voltone e posizionare un amico esattamente all’angolo opposto e il gioco è fatto: parlando da queste due posizioni la voce del nostro interlocutore arriverà forte e chiara!

Secondo la leggenda, in tempi di peste e malattie i preti confessavano i fedeli con questo metodo per non venire contagiati.


Gli organi di San Petronio

Tra i record racchiusi all’interno della Basilica di San Petronio, uno riguarda anche il suono e l’acustica. Nel presbiterio è infatti conservato l’organo monumentale a registri indipendenti più antico al mondo. Lo strumento di Lorenzo di Giacomo da Prato, situato sul lato destro del presbiterio o a cornu Epistolae è infatti il primo grande strumento a registri indipendenti e fu costruito tra il 1471 e il 1475. Lo strumento, ancora funzionante, si trova di fronte a un altro organo unico nel suo genere: quello costruito da Baldassarre Malamini nel 1596 e situato a sinistra o a cornu Evangeli.

L’organo di Lorenzo da Prato, il più longevo, può essere considerato “unico” nel suo genere e ha ben dieci registri indipendenti, quasi il doppio del numero consueto.

Gli organi, tuttora funzionanti, regalano a chi li sente suonare un’esperienza unica. Il suono si propaga lungo la navata e più si resta vicino all’organo più il suono è debole, mentre, al contrario, più ci si allontana più il suono diventa forte. Non solo, la particolarità di questo luogo ha fatto sì che la musica venisse composta apposta per questo presbiterio.


Il Teatro Romano

Teatro Romano

Bologna ha il suo Teatro antico e anch’esso è un ottimo esempio per l’acustica. Il Teatro oggi si trova nella zona di via Carbonesi e risale ai primi decenni del I secolo a.C. La sua cavea aveva un diametro di 93 metri e l’edificio dell’epoca era stato decorato con marmi pregiati e mosaici sia sul pavimento che sulle pareti, stucchi e affreschi.

Tante le caratteristiche dei Teatri Romani che concorrono ad ottenere un’ottima acustica: la loro conformazione a semicerchio aiuta a trattenere i suoni, la pendenza delle gradinate agisce come filtro acustico, i gradini in pietra tagliano le frequenze più basse e preservano i suoni più acuti, inoltre il palcoscenico è leggermente elevato e i sedili ripidi.


Teatro di Villa Aldrovandi Mazzacorati

Un gioiello dall’acustica in un luogo chiuso al pubblico per secoli. All’interno della Villa Aldrovandi Mazzacorati c’è un teatro risalente al XVIII secolo che può considerarsi il più pregevole e ben conservato esempio di Teatro privato in Villa settecentesca d’Europa, uno dei migliori per l’acustica. Il teatro venne realizzato per volontà di Giovan Francesco Aldrovandi, attore dilettante commediografo e cultore appassionato di teatro, e venne inaugurato il 24 settembre 1763 con la tragedia scritta da Voltaire nel 1736, l’Alzira.


La Sala Bibiena del Teatro Comunale

Tutto ciò che si chiede a un teatro, anche se non è così scontato. Tutto questo è il Teatro Comunale di Bologna. Costruito nel XVIII secolo, venne inaugurato il 14 maggio 1763 con l’opera inedita “Il Trionfo di Clelia” di Metastasio con musiche di Gluck e scenografie di Bibiena. Altri interventi vennero effettuati nell’Ottocento con l’architetto comunale Giuseppe Tubertini per quanto riguarda camerini e palcoscenico e con Luigi Busi e Luigi Samoggia che ridipinsero il soffitto della platea.

Venendo all’acustica, la sua perfezione all’interno della Sala Bibiena del Teatro è ottenuta grazie alla forma a campana della platea, diversa dai teatri all’italiana con forma a U. Anche il Comunale è un esempio di teatro all’italiana ma con una forma leggermente diversa, non una classica U ma, appunto, a campana. Grazie a questa caratteristica è così possibile ascoltare il suono e vedere in modo perfetto da qualunque posizione.


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