Dai famosi colli bolognesi, alle note di Dalla e Guccini, passando per le canzoni che raccontano la storia e le tragedie che ha vissuto la città: Bologna è stata più volte raccontata anche in musica attraverso le canzoni dei più grandi cantautori italiani. Scopriamone alcune!
“Bologna” di Francesco Guccini
“Bologna è una vecchia signora dai fianchi un po’ molli
Col seno sul piano padano ed il culo sui colli
Bologna arrogante e papale, Bologna la rossa e fetale
Bologna la grassa e l’umana già un poco Romagna e in odor di Toscana”
La storia di Bologna, i suoi valori, i suoi dolori, la sua indole in questa canzone di Francesco Guccini. Il cantautore è nato a Modena nel 1940 ma a Bologna ha dedicato vita e canzoni. Dalle sue caratteristiche geografiche, ben spiegate all’inizio del brano, alla sua storia che l’hanno vista “una ricca signora che fu contadina”, fino alla forza di chi “sa stare in piedi per quanto colpita”. Tutto questo è nelle bellissime parole cantate da Guccini.
“Dark Bologna” di Lucio Dalla
“Lungo l’autostrada da lontano ti vedrò
Ecco là le luci di San Luca
Entrando dentro al centro, l’auto si rovina un po’
Bologna, ogni strada c’è una buca
Per prima cosa mangio una pizza da Altero
C’è un barista buffo, un tipo nero
Bologna, sai mi sei mancata un casino”
Come non citare il grande Lucio Dalla! Da quel “A Bologna non si perde neanche un bambino” a “Piazza Grande” gli esempi non mancano. Tra questi anche “Dark Bologna” in cui racconta ogni piccolo particolare della sua città, dall’abitudine a guardare San Luca fin dall’autostrada ai portici che ci riparano dalla pioggia, dalla pizza di Altero ai colli. Per concludere, la sua dedica: mi sei mancata un casino.
“Bologna è una regola” di Luca Carboni
“Questa vita è bellissima
Anche se a volte ci tira giù
Qualcosa ci tira giù
E che Bologna è una regola
Che hai provato a spiegarmi tu
Non lo dimentico più”
Anche Luca Carboni rende spesso omaggio alla sua città, citandola nelle sue canzoni. Come non ricordare, ad esempio, quel “la maglia del Bologna sette giorni su sette” in “Silvia lo sai”.
In questa sua canzone del 2016, Carboni ricorda la magia e l’unicità di Bologna alla ricerca della “regola” e della “formula” che rende così speciale la sua città. Una regola che, ha spiegato lo stesso cantautore, non riesce a trovare nemmeno lui.
“50 special” dei Lunapop
“Ma quanto è bello andare in giro con le ali sotto ai piedi
Se hai una Vespa Special che ti toglie i problemi
Ma quanto è bello andare in giro per i colli bolognesi
Se hai una Vespa Special che ti toglie i problemi”
Non solo portici e storia, ma anche verde, il verde dei suoi colli. A questa caratteristica di Bologna resero omaggio i Lunapop nel loro primo brano che rese celebre Cesare Cremonini. In quanti in sella alla loro Vespa hanno percorso le strade dei colli per ammirare il panorama migliore? E quando si percorrono – in bici, in moto o addirittura a piedi – le sue strade, immersi nel verde, non si può non pensare (e magari canticchiare) questo ritornello.
“Il giorno che il cielo cadde su Bologna” dei Modena City Ramblers
“Passò secolo e millennio
Menzogne e governi e sentenze
Prima di un po’ di luce
Per Bologna e le sue coscienze
Passò una generazione
L’oratore e il testimone
Resta il profumo di un fiore
Per Bologna e la sua stazione
E il fiore della memoria
Che sboccia in ogni stagione”
Una famosa canzone dei Modena City Ramblers rende omaggio alla strage che devastò Bologna e la sua stazione il 2 agosto 1980, provocando 85 morti. Una ferita ancora aperta per tutta la città che il gruppo musicale ha voluto ricordare in questo brano che fa immergere chi lo ascolta in quella drammatica mattina, tra le storie di testimoni, vittime e indagini che hanno attraversato decenni ma non potranno mai essere dimenticate, come quel “fiore della memoria che sboccia in ogni stagione”.
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