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Succede solo a Bologna APS | Tracce di storia sui muri di Bologna
Per scoprire nuovi particolari di Bologna a volte basta poco: una targa, una scritta, un disegno e subito si spalanca di fronte a noi una nuova storia da imparare. I muri di Bologna – nelle strade e all’interno dei monumenti – raccontano sempre particolari interessanti!
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Per scoprire nuovi particolari di Bologna a volte basta poco: una targa, una scritta, un disegno e subito si spalanca di fronte a noi una nuova storia da imparare. I muri di Bologna – nelle strade e all’interno dei monumenti – raccontano sempre particolari interessanti!

Le Quattro Croci

Adesso si possono ammirare all’interno della Basilica di San Petronio, ma una volta erano in diversi punti di Bologna, come simbolico scudo della città dai pericoli esterni. Le cosiddette Quattro Croci (dei Martiri, degli Apostoli e degli Evangelisti, delle Vergini e dei Santi), secondo la leggenda, erano state poste in tempi antichi ai quattro angoli delle mura da Sant’Ambrogio. Fino al 1798, così, questi importanti simboli cristiani, si trovavano in quattro piccole cappelle del centro di Bologna: in via Montegrappa (Croce dei Martiri), in piazza di Porta Ravegnana (Croce degli Apostoli e degli Evangelisti), all’incrocio tra via Farini e via Castiglione (Croce delle Vergini) e in via Barberia (Croce dei Santi). Alla fine del XVIII secolo le Quattro Croci insieme alle loro colonne sono state spostate in San Petronio a causa delle modifiche urbanistiche che stava effettuando Napoleone. Un trasferimento simbolico e ancora attuale: tuttora le Croci si mostrano al loro antico splendore in quattro diversi punti della Basilica.

A ricordo del loro antico posizionamento sono presenti le targhe nei punti in cui le Croci svettavano una volta, così da non dimenticare mai la loro simbolica protezione della città.


Gli stemmi dell’Archiginnasio

Era l’antica sede dell’Università di Bologna e custodisce un grande tesoro: il maggiore complesso araldico murale esistente. Tanti i record del Palazzo dell’Archiginnasio, dunque, che lungo le pareti degli scaloni, delle aule e dei corridoi espone circa 6mila stemmi, che avevano il compito di rafforzare l’autorevolezza dell’istituzione che l’edificio rappresentava.

Scopo di queste testimonianze era quindi celebrare il prestigio dell’Università attraverso iscrizioni e monumenti commemorativi dei maestri dello Studio e gli stemmi dedicati agli studenti che riportano il nome e la provenienza di questi ultimi. Attraverso questa ricchissima decorazione possiamo “conoscere” alcuni degli studenti venuti a studiare in città da diversi Paesi europei.


Le prigioni nella Torre Prendiparte

Uno dei piani intermedi della Torre Prendiparte regala ancora, grazie ai suoi muri, un pezzo di storia importante. La Torre del XII secolo, infatti, dal 1751 al 1796 fu sede del carcere della Curia, tanto che tuttora sui suoi muri sono leggibili scritte lasciate dai prigionieri durante la detenzione.

Una carrellata di testimonianze ancora ben visibile che ci restituisce il quadro della vita carceraria dell’epoca. Sulle pareti si possono leggere infatti delle iscrizioni che descrivono la condizione della quotidianità all’interno della prigione, ma vi sono anche molti disegni di paesaggi urbani, panorami della città, dettati forse dalla nostalgia della libertà di cui si era privati e disegni votivi mossi da un sentimento di fede.


La targa a ricordo della nascita di Guglielmo Marconi

“Qui nacque Guglielmo Marconi, che su le onde della elettricità primo lanciò la parola senza ausilio di cavi e di fili da un emisfero a l’altro a beneficio della umanità civile a gloria della patria”. Così recita la targa posta in via IV Novembre 7, dove Guglielmo Marconi nacque il 25 aprile 1874. Poco dopo si trasferì a Sasso Marconi, a pochi km da Bologna, ma possiamo però dire che anche in città sono presenti ricordi legati a questo importante inventore!

Marconi si occupò, infatti, tra i primi, del sistema di telecomunicazioni a distanza che portò allo sviluppo della radio. A lui è legata un’importante giornata in cui avvenne quello che il “New York Times” descrisse come la più straordinaria conquista scientifica dell’epoca. Il 12 dicembre 1901 nella stazione di St. John’s sull’isola canadese di Terranova, Guglielmo Marconi riceve i tre punti della lettera “S” trasmessi dalla stazione radio di Poldhu in Cornovaglia. Si tratta della prima trasmissione telegrafica transatlantica, in cui il segnale percorre con successo una distanza di circa 3mila km.


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